
Conferenza Nazionale sui Diritti dei Bambini a Dodoma
La Conferenza Nazionale sui Diritti dei Bambini, organizzata dalla CVM – Comunità Volontari per il Mondo ETS a Dodoma il 28 aprile scorso, ha riunito trentanove rappresentanti di alto livello del governo (tra cui l’Ufficio del Primo Ministro, i Ministeri dell’Istruzione, della Salute, degli Affari Interni e dello Sviluppo Comunitario), società civile, associazioni, media e organizzazioni dedicate all’infanzia. L’obiettivo principale era valutare la condizione dei minori impiegati come lavoratrici e lavoratori domestici, un gruppo spesso invisibile, non protetto e vulnerabile ad abusi ed esclusione sociale1.
Il direttore di CVM Tanzania, Magesa Nathanael, ha illustrato l’evoluzione dell’organizzazione, dal contrasto all’HIV/AIDS all’attuale impegno per l’empowerment femminile e la tutela dei minori e delle minori tramite progetti come Empowered e Africa for Tomorrow, che promuovono i diritti delle lavoratrici domestiche e la reintegrazione scolastica degli ex minori lavoratori.
Le autorità presenti, tra cui l’on. Dr. Thea e l’on. Janeth Mahawanga (parlamentare), hanno sottolineato l’urgenza di rafforzare la protezione dei minori lavoratori domestici e hanno chiesto la ratifica da parte della Tanzania della Convenzione ILO C 189, per garantire standard di lavoro dignitosi nel settore domestico.
Si è evidenziato che il 49% degli attuali lavoratori e lavoratrici domestici adulti ha iniziato a lavorare tra i 15 e i 17 anni e la maggior parte non ha proseguito oltre la scuola primaria.
Quadro legislativo e criticità
Le leggi attuali sul lavoro in Tanzania (Employment and Labour Relations Act No. 6 del 2004 e Labour Institutions Act No. 7 del 2004) non tutelano adeguatamente i lavoratori domestici: mancano contratti scritti, le condizioni lavorative sono spesso precarie e i meccanismi di controllo inefficaci. Il lavoro domestico minorile resta in gran parte nascosto e non regolamentato, soprattutto per le bambine, esposte a sfruttamento senza riconoscimento legale.
Raccomandazioni e strategie
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Riconoscere il lavoro domestico come lavoro formale.
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Ampliare l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale (anche tramite VETA).
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Rafforzare la sensibilizzazione pubblica con campagne mediatiche.
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Potenziare i sistemi di protezione sociale e i meccanismi di supporto comunitario.
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Promuovere la ratifica della Convenzione ILO 189 per garantire tutele legali e pari opportunità di genere, dato che la maggioranza dei lavoratori domestici sono donne.
Testimonianze e buone pratiche
Durante la conferenza, ex minori lavoratori domestici hanno raccontato i loro percorsi di reintegrazione scolastica grazie al supporto di CVM, evidenziando il ruolo degli insegnanti, degli assistenti sociali e delle famiglie. Sono state condivise anche esperienze di successo nella reintegrazione e nel sostegno a livello locale, ma è emersa la necessità di maggiori risorse e coordinamento istituzionale.
Sfide e prospettive future
Il lavoro minorile domestico persiste a causa della povertà, della mancanza di regolamentazione e della debolezza dei controlli. È difficile identificare e proteggere i minori sfruttati, soprattutto quelli nascosti nelle case private. Si è sottolineata la necessità di strategie nazionali, finanziamenti adeguati e un rafforzamento dei quadri normativi, oltre a una maggiore collaborazione tra governo, società civile e partner internazionali.
Conclusione
La conferenza ha ribadito l’importanza di un’azione coordinata e multisettoriale per eliminare il lavoro minorile domestico in Tanzania, promuovendo l’istruzione, la protezione e l’empowerment dei bambini più vulnerabili.
Linee Guida e Raccomandazioni della Conferenza Nazionale sui Diritti dei Bambini – Dodoma